N° 63

 

RIMETTI A NOI I NOSTRI PECCATI

 

Di Carlo Monni

 

 

1.

 

 

            La giornata era cominciata decisamente male: Sin, la figlia pazza del Teschio Rosso, aveva attaccato l’Università di Harvard, decisa ad uccidere la sorella ed il padre dell’attuale Capitan America e chiunque altro le capitasse a tiro come ritorsione per l’apparente morte del Teschio. Lo S.H.I.E.L.D. è intervenuto prontamente portandosi dietro Capitan America e Falcon.

            Mentre l’eroe di Harlem si batte contro Crossbones, Liz Mace è arrivata appena in tempo per salvare la vita di suo padre Will. Ma durante la battaglia tra le due donne una navicella dell’Hydra è intervenuta per prendere a bersaglio Sin, che ora giace a terra colpita alla schiena.

Cap non ha il tempo di riprendersi dalla sorpresa che gli agenti dell’Hydra sciamano fuori dalla navicella in assetto di guerra. Lo scudo indistruttibile protegge Liz dai proiettili poi lei passa all’attacco piombando tra le fila dei nemici e colpendo a destra e a manca con mani piedi e muovendosi troppo veloce perché riescano a colpirla a loro volta.

-È una sola!- urla un uomo dell’Hydra –Non può batterci tutti.-

            Probabilmente ha ragione, pensa tra sé e sé Liz, ma questo non le impedirà di provarci.

 

            Crossbones sovrasta Falcon a terra piegato in posizione fetale.

-Hai fatto un grave errore a sottovalutarmi…negro.- gli dice –Adesso che faccio, ti ammazzo o me la filo prima che arrivino troppi agenti?-

            Le gambe di Falcon scattano ed intrappolano le sue con una presa a forbice facendolo cadere.

-Dovevi perdere meno tempo a chiacchierare e più ad agire, buffone.- gli dice mentre si rialza.

-Tu… dovevi…-

-Essere ancora piegato in due dal dolore? Lo ammetto: non è stato piacevole essere colpiti nelle parti basse ma il rinforzo del costume ha funzionato a dovere smorzando la forza dell’impatto ed ora tocca a me.-

            Un colpo dietro l’altro Falcon costringe Crossbones ad indietreggiare.

-Sei come tutti i bulli che ho conosciuto: se incontri qualcuno che sa reagire, ti sgonfi come quel pallone che sei.-

            Crossbones tenta una reazione ma in quel momento una serie di colpi echeggia.

            Con sua sorpresa Falcon si trova davanti un commando dell’Hydra

 

            Decisamente lontano da lì una donna bionda ed un uomo dai capelli scuri e crespi e la carnagione anch’essa scura scendono da un’auto davanti ad un condominio di Manhattan.

-Casa dolce casa.- esclama Joy Mercado.

            Fa un passo verso l’androne quando una figura esce dall’ombra.

-Ciao Joy.-

            La sorpresa della ragazza dura solo un secondo poi sorride e replica:

-Ma guarda chi c’è.- si rivolge al suo compagno -Ace ti presento Jack Norriss, Vice Direttore del F.B.S.A.-

            L’uomo chiamato Ace si limita a sollevare il labbro superiore di un millimetro o poco più. Joy prosegue:

-Conosci Ace, Jack?-

-Abbiamo un dossier su di lui, naturalmente.- risponde Norriss –Lieto di saperlo ancora al tuo fianco. Non mi risulta che sia un incosciente come te.-

-Ti riferisci al fatto che ho rifiutato la vostra protezione? Per quel che mi è servita finora, ne posso fare tranquillamente a meno. Se sei venuto sin qui da Washington sperando di farmi cambiare idea, hai fatto un viaggio a vuoto.-

-Beh… un po’ ci speravo…- risponde lui -… ma la verità è che volevo rivedere un po’ di cose con te: forse in due scopriremo cosa ci è sfuggito.-

-Voi uomini non mancate di scuse per cercare di salire nel mio appartamento… ma io sono buona e ti farò salire.-

Ace emette un suono soffocato e Joy si volta dicendogli:

-E tu non ridere.-

            Entrano nell’edificio ignari degli occhi che li stanno spiando.

 

 

2.

 

 

            È solo una donna hanno detto. Non può batterci tutti hanno affermato ed ora Capitan America è determinata a dimostrare che si sbagliano. Possono cercare di colpirla ma lei evita i loro colpi. Possono provare a fermarla, ma lei scivola dalle loro prese. Il suo scudo sembra essere ovunque ed i suoi pugni ed i suoi calci non danno tregua a nessuno.

            Eppure i suoi avversari uno scopo l’hanno raggiunto: l’hanno distratta dal loro obiettivo primario. Mentre Cap è impegnata a combattere un distaccamento dell’Hydra, un’altra pattuglia di quell’organizzazione si è avvicinata al corpo di Sin disteso nell’erba e lo imbraca in una struttura che comincia a sollevarlo.

-Qui Agente 14T Bersaglio acquisito.- comunica il capo pattuglia.

<<Ottimo Agente 14T. A tutte le unità… qui è il Capo Settore T2: missione compiuta, disimpegnarsi immediatamente. Ripeto: disimpegnarsi immediatamente.>>

 

            Altrove l’Hydra Imperiale sorride sotto il cappuccio che gli copre interamente il volto: la prima fase del piano sembra essere riuscita perfettamente, ora non resta che passare alla seconda e se tutto andrà bene, sarà un grande trionfo per l’Hydra… e per lui personalmente.

 

            Arnim Zola è intento in complessi calcoli quando le porte del suo laboratorio si spalancano di colpo ed entrano uomini armati che indossano la divisa delle truppe del Barone Zemo, una variante della divisa dell’esercito tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale. Alla loro guida una donna che indossa una guêpière violetta ed un copricapo simile a quello di Zemo da cui scende una veletta che le cela il volto. Si fa chiamare la Baronessa.

-Che significa tutto questo?- esclama Zola indignato.

-Che quel che rimane dell’organizzazione del Teschio Rosso ora appartiene a me… compreso lei Dottor Zola… e il mio primo ordine in questa veste…- indica il cilindro ove è contenuto il corpo di un uomo il cui volto deformato ricorda un orribile teschio rosso -… distruggete quel cadavere… non deve restarne la minima traccia e poi distruggete anche tutto questo laboratorio.-

-Non potete farlo.- esclama Zola –Non vi permetterò di distruggere il mio lavoro.-

-Temo non abbia scelta, dottore.- ribatte la Baronessa –Ma non si preoccupi. Nel mio nuovo ordine ci sarà posto anche per lei, se lo vorrà.-

-Questo, temo che non sia possibile.-

            Zola ha appena finito di parlare che lo schermo sul suo petto si spegne ed il suo corpo artificiale cade a terra con un tonfo.

-È … è morto? Si è ucciso?- chiede uno degli armati.

-Ne dubito fortemente.- replica la Baronessa –Temo, invece che Arnim Zola ci darà dei grattacapi in futuro.-

            Altrove sul petto di un altro corpo artificiale perfettamente identico al precedente uno schermo si attiva mostrando il volto di Arnim Zola.

-Ottimo.- dice il sinistro scienziato -Ora posso proseguire in pace i miei esperimenti.-

            Da uno scomparto estrae una provetta. Sull’etichetta semplicemente un nome: Johann Schmidt.

 

 

3.

 

 

            Falcon osserva gli agenti dell’Hydra che si avvicinano. A quanto pare dovrà affrontarli senza l’ausilio delle sue ali. Sarà come tornare ad inizio carriera, quando doveva contare solo sulle sue abilità atletiche e sugli insegnamenti impartitigli dall’originale Capitan America.

            Si prepara a battersi, quando, ecco che i suoi avversari si fermano per poi azionare i loro jet e sollevarsi in volo verso la nave madre.

            Che sta succedendo? Falcon prova ad inseguirli ma senza le ali è inutile.

-Falcon… tutto bene?-

            A parlare è una donna bionda con l’uniforme dello S.H.I.EL.D. Falcon la conosce, com’è che si chiama? Ah sì...

- Agente Brown… siete arrivati in ritardo.-

-Sarebbe Comandante Brown ma non mi formalizzo.- replica Laura Brown -Tu puoi anche chiamarmi Laura. Tardi eh? In effetti siamo stati un po’ sorpresi dall’attacco dell’Hydra. Non ce lo aspettavamo e per giunta, non sono venuti in aiuto di Sin ma contro di lei, un bel mistero.-

-Sin… questo mi ricorda che stavo battendomi con Crossbones. Dov’è adesso?-

            Un breve sguardo nei paraggi basta a giungere ad una poco felice conclusione:

-Quel maledetto è riuscito a filarsela approfittando della confusione.- commenta stizzito l’eroe di Harlem.

-Il Campus è pieno di nostri agenti e di poliziotti.- commenta Laura –Non riuscirà a scappare.-

-Lo crede davvero?- replica Falcon, scettico -Io non ne sarei così sicuro: quel tipo ha mille risorse.-

 

            Poco distante un agente dello S.H.I.E.L.D. giace a terra col collo spezzato e vicino a lui ce n’è un altro che potrebbe essere solo svenuto.

            Crossbones siede al posto di guida dell’auto che ha portato Laura Brown e Capitan America sul posto.

-Ho sempre sognato guidare una Porsche Carrera.- commenta facendo partire l’auto che dopo pochi attimi si alza in volo.

 

            Liz Mace sente il peso della canna di una pistola sulla nuca e sa che ha solo una frazione di secondo per fare qualcosa, poi improvvisamente sente il tonfo della pistola che cade a terra ed una voce maschile che viene dall’alto:

-Sei davvero un tipo maleducato, sai?-

            A parlare è stato un ragazzo dai capelli biondi che indossa un costume bianco e nero e che ha la parte superiore del volto coperta da una mascherina. Un nuovo supereroe? Si chiede, però ha qualcosa di familiare.

            Capitan America stende l’agente dell’Hydra e poi si volge al nuovo arrivato che sta lentamente scendendo davanti a lei:

-L’avrei disarmato comunque, ma grazie per averlo disarmato, ho apprezzato l’aiuto. Come hai fatto?-

-Beh… io controllo la gravità e…-

-Gravità?- Cap fa una smorfia -Ho avuto a che fare con uno che controllava la gravità poco tempo fa e non è stata un’esperienza piacevole.[1] Per fortuna tu sei uno dei buoni. A proposito, qual è il tuo nome?-

            Il ragazzo risponde:

-Zero-G… ma forse dovrei cambiarlo.-

-Zero-G… Zero-G… ma certo: sei uno del Power Pack. Cavoli… sei cresciuto parecchio da com’eri nel dossier che ho letto.-

-Non è la prima che me lo dice, signora.- si schermisce lui.

-Dammi del tu e chiamami Cap.- replica Liz sorridendo -In fondo apparteniamo allo stesso giro.-

-Se lo dice… lo dici tu.-

            In quel momento tra la folla si fanno largo un uomo ed una ragazza dai capelli neri che Capitan America ben conosce.

            Will Mace, suo padre, e Roberta, sua sorella, si fermano davanti a lei.

-Volevo ringraziarla, Capitano, per avermi salvato la vita prima.-[2] dice Will e Liz intuisce che si sta contenendo per non abbracciarla, cosa che solleverebbe molti interrogativi tra coloro che stanno osservandoli –Lei fa davvero onore al suo nome. I suoi familiari devono essere orgogliosi di lei.-

-Ho fatto solo il mio dovere.- replica lei –E ho avuto anche un po’ d’aiuto.-

-A proposito di aiuto…- Roberta si avvicina ad Alex Power alias Zero-G -… anch’io sarei morta senza il tuo intervento. Meriti un ringraziamento speciale.-

            A sorpresa lo bacia sulle labbra e Alex diventa tutto rosso.

-Roberta!- esclama Will mentre Liz sogghigna divertita.

-Quante storie per un bacio.- ribatte Bobbie e si allontana –Beh… magari ci rivedremo da queste parti ragazzone.-

            Prima che Zero-G possa pensare a qualcosa da dire, ecco che Laura Brown e Falcon fendono la folla. Bastano pochi istanti per mettersi reciprocamente al corrente degli ultimi eventi.

-Dici che l’Hydra non è intervenuta a sostegno di Sin ma contro di lei?- commenta Laura -Mi chiedo perché… forse Strucker vuole mettere le mani su quel che resta dell’organizzazione del Teschio Rosso dopo la sua morte… ma perché portarne via il cadavere se hanno ucciso anche lei? Qui c’è qualcosa che ci sfugge.-

-Qualunque cosa sia, non ne verrà nulla di buono, questo è certo.- conclude Cap.

 

 

4.

 

 

Il primo a parlare è il Barone Wolfgang Von Strucker, il Supremo Hydra, leader di quella che è forse la forza paramilitare e terroristica internazionale più temuta al mondo.

-Ho pensato che avreste voluto vederla coi vostri occhi.-

            Indica un corpo sdraiato su una specie di lettino da autopsie.

-Sin… la figlia del Teschio Rosso.- dice orgogliosamente Strucker -Il modo in cui è stata uccisa non è stato molto creativo, forse, ma efficace.-

            I presenti studiano il corpo ed un paio giungono a rivoltarla. Indubbiamente è Sinthea Schmidt ed altrettanto indubbiamente è morta. I segni dei proiettili sono ben visibili sul suo corpo, che sta assumendo un colore livido e verdastro.

-Mi auguro che sia morta sul serio.- commenta il Seminatore d’Odio -Suo padre ha sempre avuto un discutibile talento per tornare dalla tomba.-

            Come tutti noi, del resto, pensa Strucker.

-Che ne sarà del cadavere?- chiede lo Scienziato Supremo dell’A.I.M. –Mi piacerebbe avere almeno qualche campione di tessuto e di osso da studiare… giusto per vedere se il procedimento di crescita accelerata a cui è stata sottoposta dopo la nascita ha avuto effetti collaterali anche sul suo fisico oltre che sulla sua mente.-

-Provvederò a che sia fatto.- replica Strucker.

-Io suggerisco di bruciarla e spargere le sue ceneri.- interviene la Baronessa -Eliminiamo alla radice ogni possibilità, per quanto remota, di un suo ritorno.-

-Un suggerimento da tener presente.- commenta Strucker –Tuttavia pensavo a qualcosa di più teatrale… spettacolare.-

-Fa come ritieni più opportuno, Strucker.- liquida la questione il Seminatore d’Odio.

            Strucker aspetta che i suoi ospiti se ne siano andati, poi dice:

-Puoi entrare adesso.-

            L’Hydra Imperiale esce da una porticina mimetizzata in una parete.

-L’hanno bevuta, quindi.- dice.

-Ne dubitavi forse?- replica il Supremo Hydra -Eppure hai concepito tu il piano. A loro interessava solo avere la prova che Sin era morta e l’hanno avuta… o così credono. Ora passiamo alla fase due.-

-Me ne occupo immediatamente,

            Ad un cenno dell’Hydra Imperiale due agenti spingono fuori il lettino con il corpo ed in pochi istanti la sala è vuota.

 

            Liz Mace entra in ufficio e subito Marty Mitchell le si fa incontro sorridendo.

-Ma guarda chi c’è.- le dice –Aspettavo giusto il tuo ritorno per chiederti un consulto sul caso del caporale Jackson.-

            Appena al riparo da sguardi e orecchie indiscrete il tono di Marty cambia:

-Da quel che ho visto nei notiziari, Sin e l’Hydra ti hanno dato un po’ di filo da torcere.- le dice –Ma tu sei stata in gamba come al solito. Cosa è davvero successo?-

            Liz gli racconta tutta la sequenza di eventi ed alla fine lui commenta.

-Peccato che Sin sia scomparsa. Credi sia morta?-

-Vorrei davvero saperlo con certezza.- replica Liz -Perdonami il cinismo, ma sarei sollevata se fosse vero. L’avere una pazza psicopatica che conosce la mia vera identità sulle mie tracce e su quelle della mia famiglia non è un pensiero piacevole.-

-Ti capisco. Beh… forse è il caso di pensare ad altro. Ti va una cenetta a casa mia stasera? Dopo potremmo guardarci un bel film o trovare un altro modo di passare il tempo, che ne dici?-

-Io…-

            Liz esita: il ricordo dei giorni passati con Mike Rossi in Thailandia la tormenta ancora. Ha sempre detto che tra lei e Marty non c’è alcun legame romantico, che non hanno preso alcun impegno, eppure…eppure…

            Come Capitan America dovrebbe essere un esempio di rettitudine morale, ma come Liz Mace si sente un disastro in tal senso. Deve prendere delle decisioni, ma non oggi, non oggi.

-Mi farà molto piacere, Marty.- risponde infine.

 

            Le cose stanno cambiando a Harlem, pensa Jody Casper, alcune in meglio, altre, forse, in peggio, ma certe cose rimangono uguali. Il ragazzo all’angolo della strada: era con lui alle superiori poi è sparito all’inizio del terzo anno. Di quelli che erano con lui a scuola, riflette Jody, parecchi sono finiti all’obitorio, altri hanno lasciato il quartiere ed altri ancora hanno fatto la scelta del ragazzo all’angolo e sono diventati criminali.

            Jody gli si avvicina e lo saluta:

-Ciao Jacko.-

-Sparisci, Casper.- è la reazione del giovane -Non ho bisogno delle tue prediche: sto benissimo come sono.-

            Jody scuote la testa. Forse è davvero impossibile cambiare tipi come Jacko, ma suo zio Sam gli direbbe che vale sempre la pena provarci.

-Ti do un consiglio, Jacko: lascia quest’angolo. Non mi piace che si venda la tua roba vicino a casa mia.-

-E mi faresti sgombrare con la forza?-

-Non tentarmi.-

            Jody stringe i pugni, poi si rilassa. Non ne vale la pena, si dice, e forse sarebbe anche inutile. Volta le spalle all’ex amico e prosegue il suo giro. Se fosse suo zio tornerebbe indietro nei panni di Falcon e gli darebbe una lezione, ma è solo un assistente sociale part time e non cambierà facilmente il mondo.

 

 

5.

 

 

            La serata non è stata esaltante, almeno per i canoni di Nick Fury. È quello che accade quando esci con una donna notevolmente più giovane di te, pensa (anche se, ripensandoci, ormai praticamente ogni donna è molto più giovane di lui anche se alcune lo sembrano di più). Laura Brown l’ha trascinato al Beacon Theatre per assistere ad un concerto di un gruppo chiamato Coldplay e lui si è dovuto adattare anche se avrebbe preferito un bel disco jazz di John Coltrane o, meglio ancora, Sinatra.  Ora che sono a casa di Nick, però, è proprio il caso di dire che la musica sta per cambiare e la conclusione della serata, per come l’ha immaginata il vecchio soldato sarà molto più soddisfacente.

            Lui e Laura si stanno baciando quando sentono un rumore sordo provenire dalla terrazza.

            Sono entrambi agenti esperti e poco importa che siano tecnicamente fuori servizio, impugnano rapidamente le loro armi e poi, dopo che Nick ha spalancato la porta-finestra, escono.

            Nella terrazza non c’è nulla e nessuno… a parte, ovviamente, ciò che ha causato il rumore udito dai due: un corpo di donna evidentemente gettato dall’alto.

            Nick si china rapidamente e le tasta prima la carotide e poi il polso.

-È morta.- conclude.

-È proprio lei?- chiede Laura.

            Nick solleva la testa della ragazza.

-Il volto è danneggiato dall’impatto con la terrazza ma sembra proprio Sin…-  risponde -... e dallo stato di decomposizione, direi che è morta da più di ventiquattr’ore.-

-Cioè più o meno da quando Capitan America l’ha vista cadere colpita dai proiettili dell’Hydra.-

-Già.- Nick solleva un bigliettino verde che era attaccato al cadavere su cui è impresso il logo dell’Hydra –Sembra che il Barone Strucker abbia voluto farci una consegna espresso.-

E rovinarci la serata, pensa.

 

Da un’altra parte un uomo termina di guardare il notiziario e sogghigna. Si drappeggia sulle spalle un mantello e si pone sul capo una maschera sormontata da una testa di serpente che ne cela interamente il volto.

Tramite un passaggio segreto sbuca in un palco. Sotto di lui diverse altre persone che indossano un costume simile al suo. Si mette al centro del palco e parla.

-Fratelli… negli ultimi tempi abbiamo tenuto un basso profilo e si sono dimenticati di noi ma adesso è venuto il momento di sferrare un colpo decisivo contro la feccia che infesta questa nostra nazione benedetta da Dio. Noi, che siamo i soli ad avere il coraggio delle nostre idee mentre gli altri hanno paura ad esprimerle, ripuliremo questo paese da tutti coloro che non sono veri americani. Ripetete con me: noi siamo i Figli del Serpente e come il Serpente scacciò Adamo ed Eva dall’Eden, così noi scacceremo gli stranieri e le razze inferiori dagli Stati Uniti.-

            E mentre i suoi seguaci ripetono il loro assurdo credo, il Serpente Supremo sorride soddisfatto.

 

            La ragazza si agita mentre il suo cervello è bombardato di voci e di immagini. Luci stroboscopiche danzano davanti ai suoi occhi mentre lei si sente scivolare via. Chi è lei? Il suo nome le sfugge via come acqua tra le dita.

            Tenta disperatamente di aggrapparsi ai suoi ricordi ma questi svaniscono come se non fossero mai esistiti e nuove immagini prendono il loro posto. Sono questi i suoi ricordi? È lei quella che vede? Chi è lei? Chi è?

-Mi senti?- la voce le giunge dapprima ovattata, poi sempre più chiara. Appartiene a ad un uomo che indossa un camice bianco sopra un costume verde… un costume che lei conosce bene.

-Certo che ti sento.- risponde con voce ferma.

-Chi sei?- chiede ancora l’uomo.

            E quando lei dice il suo nome sorride soddisfatto.

 

 

6.

 

 

            Quando Sam Wilson entra nell’ambulatorio gestito da Claire Temple e Noah Burstein la dottoressa di colore alza gli occhi e vedendolo esclama:

-Sam, finalmente.-

-Scusa se non mi sono fatto vivo negli ultimi giorni.- si giustifica lui –Ma sono stato…impegnato.-

-Beh… ora sei qui. Comunque anch’io sono stata impegnata. Quella nuova droga continua a mietere vittime. Chiunque la stia mettendo in giro non è altro che un assassino. Andrebbe fermato in qualche modo.-

-Hai perfettamente ragione, Claire, qualcuno dovrebbe farlo.-

            E forse toccherà proprio a lui.

 

            Timothy Dugan Jr. solleva lo sguardo verso suo padre, Dum Dum Dugan, davanti a lui assieme a Nick Fury, Laura Brown e Valentina De La Fontaine.

-Stando agli esami è proprio lei.- dice -Il suo DNA corrisponde a quello che abbiamo in archivio.-

-E così è finita la dinastia del Teschio Rosso.- commenta Laura.

-Troppo bello per essere vero, non vi pare?- replica Nick -Strucker fa uccidere la figlia del Teschio Rosso e poi ce la recapita. Non so voi, ma a me più che la fine sembra l’inizio di qualcosa di sinistro.-

 

            Una porta si apre e nella sala entra una giovane donna che indossa un body verde sgambato e stivali verdi alti sino al ginocchio. Appena sotto i seni c’è il simbolo dell’Hydra; i capelli sono lunghi e di color verde scuro, alla vita una cintura al cui lato destro c’è una fondina con dentro un pistola, al lato sinistro è appeso un frustino. Si ferma davanti al Supremo Hydra e all’Hydra Imperiale poi alza il braccio destro e recita con voce stentorea:

-Hail Hydra! Immortale Hydra! Non saremo mai distrutti. Tagliate un braccio e ne ricresceranno altri due. Noi non serviamo nessuno tranne il Supremo Hydra come il Mondo presto servirà noi. Hail Hydra!-

            Il Barone Strucker sorride soddisfatto ed altrettanto fa l’Hydra Imperiale sotto la sua maschera ed è lui a dire:

-Bentornata tra noi Madame Hydra. -

 

 

FINE?

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Ed eccoci arrivati alla fine di un’altra storia. Mi piacerebbe sperare che siate rimasti sorpresi dagli ultimi sviluppi. Sin è fuori dai giochi e una nuova Madame Hydra è in circolazione, ma chi è e da dove viene e quale sarà il suo ruolo? Alle prime due domande non credo sia necessario rispondere, quanto alla terza… aspettate e vedrete.

            Nel prossimo episodio: il ritorno tanto atteso (da chi?) dei Figli del Serpente, il Seminatore d’Odio, il Consorzio Ombra, Madame Hydra muove i suoi primi passi e altro ancora.

 

 

Carlo



[1][1] Allude a Graviton su Vendicatori MIT #86/88.

[2] Nello scorso episodio.